Arbus protagonista di Monumenti Aperti
Situato nella parte sud-occidentale della Sardegna, Arbus è uno dei comuni più estesi dell’isola, con una superficie di 269,34 km². Il suo paesaggio, ricco di contrasti e suggestioni, è dominato dal Monte Arcuentu, un rilievo vulcanico alto 785 metri che si distingue per le sue forme aspre e selvagge, simbolo naturale del territorio.
Circondato da importanti aree minerarie come Gennamari, Montevecchio e Ingurtosu, Arbus conserva un patrimonio storico e culturale di grande valore. Il suo passato minerario, ancora visibile in molti edifici e strutture, rappresenta una testimonianza significativa dell’identità locale e verrà valorizzato durante le giornate di Monumenti Aperti.
Uno degli elementi più affascinanti del territorio è la costa, che si estende per ben 47 chilometri: un susseguirsi di panorami mozzafiato, spiagge selvagge e dune sabbiose di dimensioni straordinarie, dove cresce rigogliosa la vegetazione tipica della macchia mediterranea. Da nord verso sud si incontrano numerosi villaggi costieri e località balneari, come Pistis, la Borgata di Sant’Antonio di Santadi, Torre dei Corsari e Porto Palma. Seguono poi Funtanazza, Gutturu ‘e Flumini, Portu Maga e lo spettacolare litorale di Piscinas, con un complesso dunale tra i più vasti d’Europa: circa 3 km² di sabbia, con dune alte fino a 50 metri. Il percorso prosegue fino alle spiagge di Scivu e Capo Pecora, perfette per chi cerca natura incontaminata.
Ma Arbus non è solo mare: il suo entroterra ospita siti archeologici di grande interesse, che documentano una presenza umana fin dal Neolitico. Nuraghi, Tombe dei Giganti, e resti lasciati da Cartaginesi e Romani raccontano una storia millenaria tutta da scoprire.
Durante Monumenti Aperti, Arbus apre le porte del suo patrimonio culturale, naturalistico e archeologico, offrendo ai visitatori un viaggio unico nel cuore della Sardegna più autentica.

monumenti aperti
Casa Museo del Coltello Sardo
Via Roma 15
Visite a cura del signor Paolo Pusceddu
La Casa Museo del Coltello Sardo, fondata dal coltellinaio Paolo Pusceddu, nasce nella casa paterna restaurata, mantenendo l’originaria struttura settecentesca. Pusceddu, cresciuto nell’arte della lavorazione dei metalli sotto la guida del padre Mario, perfeziona il mestiere a Brescia e poi nell’officina di famiglia. Con il marchio “L’Arburesa” rilancia le lame tradizionali locali. Inaugurata nel 1996, la Casa Museo accoglie ogni anno migliaia di turisti e scolaresche.
Montegranatico
Piazza Immacolata
Visite a cura del Gruppo Archeologico Cugui
Documentato dal 1763, l’edificio si sviluppa su due livelli con muratura in granito, archi acuti interni e soffitti in legno di castagno. Piccole aperture con inferriate si affacciano all’esterno. Sul frontone campeggia la scritta latina “VENITE, EMITE ABSQUE ARGENTO, MAGNUM PIETIS OPUS”, a indicare il prestito di grano da restituire in natura. I Monti Granatici, istituiti dall’Amministrazione Piemontese proseguendo l’opera spagnola affidata ai parroci, evolsero in Cassa Ademprivile a fine ’800, confluirono nell’Istituto di Credito Agrario per la Sardegna nel 1928 e, negli anni ’50, nel Banco di Sardegna.
Palazzo della Direzione
Ingurtosu
Visite a cura di Guida Ambientale Escursionistica
Il monumentale Palazzo della Direzione della Miniera di Ingurtosu, progettato dall’ingegnere J.G. Bornemann e completato da Viktor Bornemann (1884-1894), richiama l’architettura nord-europea, ispirandosi al castello di Wartburg di Eisenach, città natale di Bornemann. L’edificio ospitava uffici, laboratori e l’abitazione del direttore, mantenendo la sua funzione per tutta la vita operativa della miniera.
Pozzo Gal
Loc. Ingurtosu
Visite a cura di Ceas – Centro di Educazione Ambientale, Associazione Zampa Verde, Associazione Culturale
Folkloristica Sant’Antonio Arbus
Pozzo Gal prende il nome da un dirigente della Penarroya che, negli anni ’20, gestiva le miniere tramite la Società Pertusola. Fu realizzato per coltivare il filone Brassey, prolungamento del filone Montevecchio, la più importante manifestazione filoniana della Sardegna con i suoi 8 km. Il recupero del sito segna il primo e principale intervento del Comune di Arbus per valorizzare l’archeologia industriale.
Laveria di Naracauli – Brassey
Loc. Naracauli-Ingurtosu
Visite a cura di Guida Ambientale Escursionistica
La Laveria di Naracauli, o laveria Brassey, entrò in funzione nei primi anni del 1900 per trattare materiali blendosi, ricavati dal minerale di zinco. L’imponente struttura, di grande pregio architettonico, operò a fasi alterne fino alla chiusura negli anni ’60. Oggi, pur in rovina, conserva un fascino suggestivo immerso nella natura.
È possibile solamente la visita esterna.
Nuraghe Cugui
Loc. Cugui, a 500 m. dalla SS 126 – km. 82.400
Visite guidate a cura del Gruppo Archeologico Cugui
Il nuraghe Cugui, situato su un colle di 400 metri, domina un ampio panorama che include Arbus ed è affiancato dalla fonte perenne “sa Mitza ‘e Canau”. Il sito, frequentato già in età prenuragica, ha restituito resti delle culture di S. Ciriaco, S. Michele di Ozieri e Monte Claro. Il protonuraghe, di forma ellittica, è composto da due grandi torri, una centrale più piccola e un corridoio d’ingresso; nei dintorni si trovano anche dei menhir.
Museo Antonio Corda – Arti e Mestieri Antichi della Sardegna
Via Giardini 1
Visite guidate a cura dell’Associazione Culturale Etno Museum ETS
Sabato dalle 17.00 alle 20.00
Domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
Il museo, ospitato in un’antica dimora contadina restaurata nel centro storico di Arbus, espone reperti di oltre cinquanta mestieri tradizionali della Sardegna. Il percorso si sviluppa su più livelli attorno a un cortile con pozzo, offrendo una vista su “Sa Rocca ’e su Casteddu” e raccontando un patrimonio secolare di tecniche e saperi.
Torre di Flumentorgiu
Loc. Torre dei Corsari
Visite guidate a cura dell’Associazione Vivere Torre
Costruita dagli spagnoli alla fine del XVI secolo per difendersi dalle incursioni saracene, la Torre era una “torre de armas” attrezzata per resistere al fuoco navale. Attiva fino al 1867, ospitava un comandante, un artigliere e alcuni soldati, armati con due cannoni e quattro fucili. Di struttura semplice e funzionale, l’interno comprendeva un vano centrale con camino e una scala interna che conduceva alla terrazza.
È possibile solamente la visita esterna.
Tonnara di Flumentorgiu
Loc. Porto Palma
Visite guidate a cura dell’Associazione Porto Palma
Porto Palma, nota anche come Flumentorgiu o “Tunaria”, fu approdo per imbarcazioni e sede di una tonnara attiva dal 1600. Il borgo, abitato da pescatori impegnati anche nella lavorazione del tonno, deve a questa attività il suo nome. Oggi le antiche case, finemente restaurate, formano un suggestivo villaggio ai piedi del promontorio, a cento metri dal mare
Museo dei Minerali e Diorami
Loc. Montevecchio – ex Foresteria
Visite guidate a cura di Ceas – Centro di Educazione Ambientale; Associazione Zampa Verde
Il Museo, ospitato nell’ex Foresteria di Montevecchio (costruita nel 1930), espone una ricca collezione di minerali provenienti principalmente dalla miniera di Montevecchio e da altre miniere della Sardegna, Italia e dall’estero. La collezione Dellacà include Diorami che riproducono la vita mineraria in diverse epoche, offrendo ai visitatori un coinvolgente percorso didattico. La Foresteria, un tempo residenza per ingegneri e dirigenti, conserva ambienti spaziosi e decorazioni tipiche delle residenze ottocentesche.
Chiesa di Santa Barbara
SP66, loc. Ingurtosu
Visite guidate a cura di Guida Ambientale Escursionistica
La Chiesa di Santa Barbara, costruita nel villaggio di Ingurtosu con il contributo di Lord Brassey,
fu inaugurata il 21 maggio 1916. Voluta per migliorare la vita sociale e morale dei minatori, presenta tre navate, un’abside semicircolare e un campanile slanciato. La facciata in pietra granitica locale contrasta con l’interno decorato con disegni geometrici e pavimenti in marmo bianco e nero. All’esterno, la suggestiva Via Crucis, realizzata nel 1956, si snoda fino al Calvario, tra la vegetazione mediterranea.
È possibile solamente la visita esterna.
Chiesa di San Sebastiano
Via Repubblica
Visite guidate a cura dell’Università della Terza Età
Sabato dalle 15.30 alle 17.30
Domenica dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
La Chiesa parrocchiale, situata al centro del paese, ha origini antiche, con prime notizie risalenti alla fine del XVI secolo. La sua struttura, frutto di ampliamenti e restauri in diversi periodi, non segue uno stile preciso. La facciata, restaurata alla fine dell’800, è arricchita con cornici e colonne. All’interno, spiccano la balaustrata di Battista Spazzi (1770), l’altare maggiore del Fiaschi (1845) e la cappella della Madonna di Lourdes per la sua originalità.
Chiesa di Nostra Signora d’Itria
Località Madonna d’Itria
Prima dell’uscita da Arbus in direzione Fluminimaggiore e Ingurtosu, svoltare a destra seguendo le indicazioni per il sentiero “Sa Tella”; percorrere la strada in salita per 1,6 km e all’incrocio, svoltare a sinistra e proseguire ancora per 3,5 km sino a raggiungere un muro in pietra che affianca uno stabile diroccato, al di là del quale si trova la chiesetta.
Visite guidate a cura del gruppo della Parrocchia di San Sebastiano Martire
Arbus, come altri paesi della costa, fu bersaglio di incursioni piratesche, e la popolazione invocava la Madonna per protezione. Il culto alla Madonna d’Itria risale al 1636, quando fu costruita una cappella nella Parrocchia di S. Sebastiano. Nel 1640 fu fondata la Confraternita di Nostra Signora d’Itria, e nel 1643 la statua fu custodita nella chiesa. La chiesetta campestre fu edificata nel 1666, anche se probabilmente esisteva già prima, come indicato nel registro dei defunti.
Chiesa della Beata Vergine Maria Regina
Via Rinascita 30
Visite guidate a cura del gruppo della Parrocchia Beata Vergine Maria Regina
La Parrocchia venne eretta il 5 marzo 1966. Il primo progetto della Chiesa venne approvato nel 1971 e affidato all’ing. Antonio Zurrida. La Chiesa venne inaugurata il 15 febbraio 1998 e consacrata il 7 settembre 2003. All’interno la titolare è l’antica plurisecolare statua della Madonna d’Itria, all’ingresso un imponente crocifisso in metallo realizzato da un artigiano locale, le vetrate colorate e la bellissima copertura in legno.
gli itinerari
Sulle orme dei minatori
Escursione (Loc. Ingurtosu): dalla Chiesa di Santa Barbara al cantiere minerario di Pozzo Gal
Sabato e domenica alle ore 16.00
Max 25 partecipanti
Prenotazione obbligatoria entro il 15 maggio inviando una email all’indirizzo:
prenotazioni.monumentiaperti@comunearbus.it
A cura di Francesca Manola Cimino, Guida Ambientale Escursionistica
La passeggiata inizia dal suggestivo raduno presso la Chiesa di Santa Barbara, un luogo di pace e spiritualità. Da lì, ci dirigeremo verso il Borgo Fantasma, un tempo cuore pulsante della miniera di Ingurtosu-Gennamari. Cammineremo tra le rovine di un passato ricco di vita e lavoro, vi racconteremo le storie di chi ha vissuto e lavorato in questi luoghi, lasciando un’impronta indelebile nella memoria di questa terra. Il nostro viaggio ci porterà poi al cantiere minerario di Pozzo GAL,
un simbolo di un’epoca passata, testimone silenzioso delle attività estrattive che hanno modellato il paesaggio e la vita di questa comunità.
Un’escursione che unisce natura e storia, emozioni e ricordi, per scoprire un territorio che ha tanto da raccontare.
Il percorso è di circa 3 Km A/R;
Grado di difficoltà: E (escursionistico)
Equipaggiamento: Scarpe da trekking (obbligatorie), scorta idrica, cappello, giacca antivento.
Sito ufficiale di monumentiaperti
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Ventinovesima edizione