Le miniere di Ponente
Le Miniere di Sanna [Concessione Montevecchio 2ª], le Miniere di Telle con il Pozzo Amsicora e di Casargiu [Concessione Montevecchio 3ª]
Le Miniere di Sanna [Concessione Montevecchio 2ª], le Miniere di Telle con il Pozzo Amsicora e di Casargiu [Concessione Montevecchio 3ª]
Lasciata la località di Montevecchio e presa la direzione di Ingurtosu, sono visibili gli impianti del Gruppo di Ponente. La Miniera di Sanna [Concessione Montevecchio 2ª] si trova a circa 3 Km da Montevecchio, superato l’Albergo Operai Francesco Sartori.
A bocca del suo Pozzo denominato anch’esso Sanna, costruito tra il 1855 e il 1860, a quota 277, profondo più di 300 m, dotato di skips e con potenzialità di 80 t/h, sorsero l’Impianto di trattamento di Ponente per la lavorazione dei minerali solfurati e dei semiossidati e le officine che servivano il cantiere.
La canna del pozzo fu suddivisa in 6 livelli collegati fra loro mediante fornelli posti a distanza conveniente e variabile l’uno dall’altro. La blenda estratta era in rapporto di quattro a uno rispetto alla galena.
Nell’Impianto di trattamento, i grezzi a seguito di frantumazione primaria e secondaria passavano alla fase di concentrazione “a mezzo denso” e infine alla fase di flottazione con tre sezioni, due per i solfuri e una per i semiossidati.
La Miniera di Telle [Concessione Montevecchio 3ª], situata più a ovest rispetto alla Miniera di Sanna comprende il Pozzo Amsicora, a quota 258, profondo m 288 e la Laveria Lamarmora.
Il Pozzo fu scavato intorno al 1881 per la coltivazione del filone principale della miniera; per questo inizialmente assunse il nome di Pozzo Maestro. Nel 1938, in occasione degli ultimi lavori di restauro che portarono il pozzo alle forme odierne, gli fu assegnato il nome di Pozzo Amsicora. Al Pozzo erano riconducibili 8 livelli denominati rispettivamente Amsicora, San Giorgio, Inoria, Iosto, Liv. V°, VI°, VII°, VIII°, situati a distanza conveniente l’uno dall’altro.
Il Pozzo Amsicora fu eletto, a seguito dei fatti del 1991, simbolo delle lotte dei minatori per la difesa del proprio posto di lavoro.
La Laveria Lamarmora entrò in funzione nel 1878 nel cantiere Telle, nei pressi del Pozzo Amsicora. I lavori per la sua costruzione presero avvio nel 1874. Totalmente meccanizzata – secondo gli schemi di processo già implementati per la Laveria Principe Tomaso – era dotata di turbina idraulica della potenza di 20Hp alimentata per almeno 6 mesi dalle acque del fiume rio Mannu, presso le cui sponde era ubicata. Fu utilizzata per trattare i grezzi provenienti dai lavori della 3ª concessione. Dal suo piazzale partiva la Galleria Telle 4 che si spingeva fino alla Miniera di Sanna.
La Miniera di Casargiu [Concessione Montevecchio 3ª], confinante con la vicina miniera di Ingurtosu, all’estremità ovest delle concessioni di Montevecchio, fu servita dal Pozzo Fais, a quota 186, profondo m 208 e fornito di quattro livelli denominati Fais (Riu Mannu), Liv. 106, Sorarù e VIII° (collegato al Pozzo Amsicora, essendone l’ VIII° dello stesso). Il filone, chiamato Fais, era mineralizzato prevalentemente in blenda.
Il sito è facilmente raggiungibile anche dalla frazione mineraria di Ingurtosu, lo si raggiunge superato il Pozzo Casargiu e il Pozzo 92 che coltivavano i filoni detti Cervo e Ingurtosu.