La località, situata a qualche chilometro dalla frazione di Sant’Antonio di Santadi, è così chiamata per via della presenza della Torre di Flumentorgiu che fu eretta dagli Spagnoli nel XVI secolo a difesa delle incursioni dei pirati saraceni. Il promontorio su cui si erge la torre interrompe e chiude a sud la lunga spiaggia delle Sabbie d’Oro.
Torre dei Corsari è un grosso villaggio turistico sorto alla fine degli anni settanta per soddisfare la crescente domanda di turismo degli abitanti della zona; la località è anche dotata di piccole strutture ricettive.
In questa località le imponenti dune si spingono verso l’entroterra fino a raggiungere le prime abitazioni del villaggio; le acque cristalline del mare, in lontananza di un azzurro intenso, con l’abbassarsi dei fondali in prossimità della riva assumono una colorazione verdastra.
Torre di Flumentorgiu – XVI Secolo
La Torre di Flumentorgiu, anche chiamata Torre di Cala dei Corsari fu edificata nella seconda metà del 1500, durante la dominazione spagnola, dalla Reale Amministrazione delle Torri, a protezione delle popolazioni dell’entroterra nonchè della tonnara di Flumentorgiu (situata poco più a sud), dalle incursioni di navi di corsari barbareschi.
La fortificazione ha una forma tronco conica, con un’altezza di circa 11 metri dallo zoccolo e con un diametro alla base di circa 12 metri; la volta è a cupola. Si trova a 60 metri s.l.m., in un punto di contatto visivo con la Torre di San Giovanni di Sinis e con la vedetta a “guardia morta” (vedetta mobile senza torre) di Capo Pecora – località Sa Guardia de Is Turcus.
La guarnigione era presieduta da un Alcade (il comandante) e costituita inoltre da un artigliere e da quattro soldati i quali potevano disporre come armamento di due cannoni di ferro di grosso calibro e di quattro fucili. La torre fu catalogata dagli spagnoli fra le Torri des Armas – torri più grandi e meglio armate (di difesa pesante) – perché poteva rispondere a qualunque tipo di fuoco navale.
Architettura della torre. Architettonicamente la sua struttura si presenta molto semplice: è costituita da un ambiente principale – situato a circa 4,50 metri di altezza, a cui si aveva accesso da una porta di ingresso realizzata con piedritti in pietrame ed architrave composto da travetti in ginepro, raggiungibile dall’esterno tramite una scala mobile, in legno o corda, da ritirarsi sempre dopo la salita come disponevano editti e pregoni fino al 1774.
L’ambiente principale aveva pavimentazione con mattoni in cotto. Destinato ad accogliere la guarnigione disponeva di camino per il riscaldamento e la cottura degli alimenti. Alla destra dell’ingresso la scala, ricavata nello spessore murario, conduceva alla piazza d’armi. Il soppalco in legno, posto a mezza altezza nel locale principale, serviva presumibilmente come ripostiglio o come letto di fortuna della guarnigione.
Al di sotto del piano del pavimento del vano principale fu realizzata una cisterna, della capacità complessiva di circa 15 metri cubi, in cui venivano convogliate, tramite tubature in cotto, le acque piovane della piazza d’armi.
La torre presenta una rifasciatura, spessa circa un metro, ancorata alla muratura principale con piccoli travi in legno di ginepro dovuta a esigenze militari di irrobustimento delle strutture murarie per resistere meglio ai colpi dell’artiglieria navale nemica.