Piscinas
Da Portu Maga superando un tratto di strada bianca fra dune e corsi d’acqua rossastra (eredità del passato minerario) si accede al paradiso di Piscinas. La località è raggiungibile anche seguendo la strada che da Arbus raggiunge Ingurtosu e prosegue poi passando per miniere dismesse e villaggi minerari abbandonati. L’ultimo tratto di strada, a partire dalla laveria di Naracauli, non è asfaltato e attraversa la macchia mediterranea e le gigantesche dune fino a raggiungere la spiaggia con i vecchi magazzini della miniera ora adibiti ad albergo.
L’atmosfera magica di Piscinas
Il fascino di questo paradiso terrestre è incomparabile, Piscinas evoca la pace e il silenzio del deserto. Le sue imponenti dune dorate raggiungono anche i 90 m di altezza e penetrano l’entroterra, modellate e spinte dal vento di Maestrale.
La vicina scenografia delle rovine minerarie di Ingurtosu e Naracauli con quel che resiste di pozzi, laverie, scavi e di materiale di scarto imbalsamato sulle colline, conferisce a tutta l’area un’atmosfera magica. Colpisce chi non conosce questo angolo di Sardegna e non sa, che pochi passi dopo, la macchia mediterranea si arrende alle imperiose distese di sabbia; chi non sa che il confine fra l’inferno della miniera e il paradiso del mare da sogno di Piscinas è, per paradosso, assai esile. Ed allora vale la pena percorrere qualche chilometro di sterrato per raggiungere una delle meraviglie della Sardegna.
Il paradiso selvaggio di Piscinas
Nelle belle giornate di sole può capitare di rimanare soli, a metà tra l’immensità delle dune e l’immensità del mare, a godere dei rosseggianti tramonti. Il silenzio che domina questa vallata è rotto soltanto dal verso dei gabbiani che numerosi affollano la riva del Rio Naracauli.
Domina il paesaggio una veriegata vegetazione di macchia mediterranea, che resiste nonostante l’apparente ostilità: ginepri, lentischio, ginestra, euphorbia, timelea, salici e altre specie. Conigli e gatti selvatici, volpi, pernici e poiane abitano i ginepreti, la tartaruga marina Caretta Caretta si affaccia dal mare per deporre le uova sulla sabbia. Ma il re incontrastato di questa parte intatta di Sardegna è il Cervo Sardo che col suo incedere leggiadro si gode la ridente natura spingendosi fin sul mare.
L’Hotel Le Dune Piscinas
Il 26 Febbraio 1875 un Decreto Ministeriale autorizzò l’occupazione di un tratto di spiaggia di Piscinas per la costruzione dei magazzini della blenda e della galena, minerali da cui si ricavano rispettivamente zinco e piombo.
Da qui nei giorni in cui il mare lo consentiva, i minerali venivano convogliati tramite apposite bilancelle a Carloforte (Isola di San Pietro).
La Pertusola Mining Ltd. Company, società che gestiva le miniere di Gennemari e Ingurtosu, adibì in seguito questi locali a colonia marina per i bambini figli dei dipendenti della miniera.
Il complesso minerario fu dichiarato nel 1985 Monumento Nazionale dal Ministero dei Beni Culturali per il suo valore storico e artistico. Nei primi anni ’90, le rovine del deposito furono cedute a privati, sapientemente recuperate e convertite ad albergo, l’Hotel Le Dune Piscinas.