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Arbus protagonista di Monumenti Aperti

Situato nella parte sud-occidentale della Sardegna, Arbus è uno dei comuni più estesi dell’isola, con una superficie di 269,34 km². Il suo paesaggio, ricco di contrasti e suggestioni, è dominato dal Monte Arcuentu, un rilievo vulcanico alto 785 metri che si distingue per le sue forme aspre e selvagge, simbolo naturale del territorio.
Circondato da importanti aree minerarie come Gennamari, Montevecchio e Ingurtosu, Arbus conserva un patrimonio storico e culturale di grande valore. Il suo passato minerario, ancora visibile in molti edifici e strutture, rappresenta una testimonianza significativa dell’identità locale e verrà valorizzato durante le giornate di Monumenti Aperti.
Uno degli elementi più affascinanti del territorio è la costa, che si estende per ben 47 chilometri: un susseguirsi di panorami mozzafiato, spiagge selvagge e dune sabbiose di dimensioni straordinarie, dove cresce rigogliosa la vegetazione tipica della macchia mediterranea. Da nord verso sud si incontrano numerosi villaggi costieri e località balneari, come Pistis, la Borgata di Sant’Antonio di Santadi, Torre dei Corsari e Porto Palma. Seguono poi Funtanazza, Gutturu ‘e Flumini, Portu Maga e lo spettacolare litorale di Piscinas, con un complesso dunale tra i più vasti d’Europa: circa 3 km² di sabbia, con dune alte fino a 50 metri. Il percorso prosegue fino alle spiagge di Scivu e Capo Pecora, perfette per chi cerca natura incontaminata.
Ma Arbus non è solo mare: il suo entroterra ospita siti archeologici di grande interesse, che documentano una presenza umana fin dal Neolitico. Nuraghi, Tombe dei Giganti, e resti lasciati da Cartaginesi e Romani raccontano una storia millenaria tutta da scoprire.
Durante Monumenti Aperti, Arbus apre le porte del suo patrimonio culturale, naturalistico e archeologico, offrendo ai visitatori un viaggio unico nel cuore della Sardegna più autentica.

Monumenti Aperti 2025 | Arbus, 17-18 Maggio 2025
Monumenti Aperti 2025 | Arbus, 17-18 Maggio 2025

Casa Museo del Coltello Sardo
Via Roma 15
Visite a cura del signor Paolo Pusceddu
La Casa Museo del Coltello Sardo, fondata dal coltellinaio Paolo Pusceddu, nasce nella casa paterna restaurata, mantenendo l’originaria struttura settecentesca. Pusceddu, cresciuto nell’arte della lavorazione dei metalli sotto la guida del padre Mario, perfeziona il mestiere a Brescia e poi nell’officina di famiglia. Con il marchio “L’Arburesa” rilancia le lame tradizionali locali. Inaugurata nel 1996, la Casa Museo accoglie ogni anno migliaia di turisti e scolaresche.

Montegranatico
Piazza Immacolata
Visite a cura del Gruppo Archeologico Cugui
Documentato dal 1763, l’edificio si sviluppa su due livelli con muratura in granito, archi acuti interni e soffitti in legno di castagno. Piccole aperture con inferriate si affacciano all’esterno. Sul frontone campeggia la scritta latina “VENITE, EMITE ABSQUE ARGENTO, MAGNUM PIETIS OPUS”, a indicare il prestito di grano da restituire in natura. I Monti Granatici, istituiti dall’Amministrazione Piemontese proseguendo l’opera spagnola affidata ai parroci, evolsero in Cassa Ademprivile a fine ’800, confluirono nell’Istituto di Credito Agrario per la Sardegna nel 1928 e, negli anni ’50, nel Banco di Sardegna.

Palazzo della Direzione
Ingurtosu
Visite a cura di Guida Ambientale Escursionistica
Il monumentale Palazzo della Direzione della Miniera di Ingurtosu, progettato dall’ingegnere J.G. Bornemann e completato da Viktor Bornemann (1884-1894), richiama l’architettura nord-europea, ispirandosi al castello di Wartburg di Eisenach, città natale di Bornemann. L’edificio ospitava uffici, laboratori e l’abitazione del direttore, mantenendo la sua funzione per tutta la vita operativa della miniera.

Pozzo Gal
Loc. Ingurtosu
Visite a cura di Ceas – Centro di Educazione Ambientale, Associazione Zampa Verde, Associazione Culturale
Folkloristica Sant’Antonio Arbus

Pozzo Gal prende il nome da un dirigente della Penarroya che, negli anni ’20, gestiva le miniere tramite la Società Pertusola. Fu realizzato per coltivare il filone Brassey, prolungamento del filone Montevecchio, la più importante manifestazione filoniana della Sardegna con i suoi 8 km. Il recupero del sito segna il primo e principale intervento del Comune di Arbus per valorizzare l’archeologia industriale.

Laveria di Naracauli – Brassey
Loc. Naracauli-Ingurtosu
Visite a cura di Guida Ambientale Escursionistica
La Laveria di Naracauli, o laveria Brassey, entrò in funzione nei primi anni del 1900 per trattare materiali blendosi, ricavati dal minerale di zinco. L’imponente struttura, di grande pregio architettonico, operò a fasi alterne fino alla chiusura negli anni ’60. Oggi, pur in rovina, conserva un fascino suggestivo immerso nella natura.
È possibile solamente la visita esterna.

Nuraghe Cugui
Loc. Cugui, a 500 m. dalla SS 126 – km. 82.400
Visite guidate a cura del Gruppo Archeologico Cugui
Il nuraghe Cugui, situato su un colle di 400 metri, domina un ampio panorama che include Arbus ed è affiancato dalla fonte perenne “sa Mitza ‘e Canau”. Il sito, frequentato già in età prenuragica, ha restituito resti delle culture di S. Ciriaco, S. Michele di Ozieri e Monte Claro. Il protonuraghe, di forma ellittica, è composto da due grandi torri, una centrale più piccola e un corridoio d’ingresso; nei dintorni si trovano anche dei menhir.

Museo Antonio Corda – Arti e Mestieri Antichi della Sardegna
Via Giardini 1
Visite guidate a cura dell’Associazione Culturale Etno Museum ETS
Sabato dalle 17.00 alle 20.00
Domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00

Il museo, ospitato in un’antica dimora contadina restaurata nel centro storico di Arbus, espone reperti di oltre cinquanta mestieri tradizionali della Sardegna. Il percorso si sviluppa su più livelli attorno a un cortile con pozzo, offrendo una vista su “Sa Rocca ’e su Casteddu” e raccontando un patrimonio secolare di tecniche e saperi.

Torre di Flumentorgiu
Loc. Torre dei Corsari
Visite guidate a cura dell’Associazione Vivere Torre
Costruita dagli spagnoli alla fine del XVI secolo per difendersi dalle incursioni saracene, la Torre era una “torre de armas” attrezzata per resistere al fuoco navale. Attiva fino al 1867, ospitava un comandante, un artigliere e alcuni soldati, armati con due cannoni e quattro fucili. Di struttura semplice e funzionale, l’interno comprendeva un vano centrale con camino e una scala interna che conduceva alla terrazza.
È possibile solamente la visita esterna.

Tonnara di Flumentorgiu
Loc. Porto Palma
Visite guidate a cura dell’Associazione Porto Palma
Porto Palma, nota anche come Flumentorgiu o “Tunaria”, fu approdo per imbarcazioni e sede di una tonnara attiva dal 1600. Il borgo, abitato da pescatori impegnati anche nella lavorazione del tonno, deve a questa attività il suo nome. Oggi le antiche case, finemente restaurate, formano un suggestivo villaggio ai piedi del promontorio, a cento metri dal mare

Museo dei Minerali e Diorami
Loc. Montevecchio – ex Foresteria
Visite guidate a cura di Ceas – Centro di Educazione Ambientale; Associazione Zampa Verde
Il Museo, ospitato nell’ex Foresteria di Montevecchio (costruita nel 1930), espone una ricca collezione di minerali provenienti principalmente dalla miniera di Montevecchio e da altre miniere della Sardegna, Italia e dall’estero. La collezione Dellacà include Diorami che riproducono la vita mineraria in diverse epoche, offrendo ai visitatori un coinvolgente percorso didattico. La Foresteria, un tempo residenza per ingegneri e dirigenti, conserva ambienti spaziosi e decorazioni tipiche delle residenze ottocentesche.

Chiesa di Santa Barbara
SP66, loc. Ingurtosu
Visite guidate a cura di Guida Ambientale Escursionistica
La Chiesa di Santa Barbara, costruita nel villaggio di Ingurtosu con il contributo di Lord Brassey,
fu inaugurata il 21 maggio 1916. Voluta per migliorare la vita sociale e morale dei minatori, presenta tre navate, un’abside semicircolare e un campanile slanciato. La facciata in pietra granitica locale contrasta con l’interno decorato con disegni geometrici e pavimenti in marmo bianco e nero. All’esterno, la suggestiva Via Crucis, realizzata nel 1956, si snoda fino al Calvario, tra la vegetazione mediterranea.
È possibile solamente la visita esterna.

Chiesa di San Sebastiano
Via Repubblica
Visite guidate a cura dell’Università della Terza Età
Sabato dalle 15.30 alle 17.30
Domenica dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30
La Chiesa parrocchiale, situata al centro del paese, ha origini antiche, con prime notizie risalenti alla fine del XVI secolo. La sua struttura, frutto di ampliamenti e restauri in diversi periodi, non segue uno stile preciso. La facciata, restaurata alla fine dell’800, è arricchita con cornici e colonne. All’interno, spiccano la balaustrata di Battista Spazzi (1770), l’altare maggiore del Fiaschi (1845) e la cappella della Madonna di Lourdes per la sua originalità.

Chiesa di Nostra Signora d’Itria
Località Madonna d’Itria
Prima dell’uscita da Arbus in direzione Fluminimaggiore e Ingurtosu, svoltare a destra seguendo le indicazioni per il sentiero “Sa Tella”; percorrere la strada in salita per 1,6 km e all’incrocio, svoltare a sinistra e proseguire ancora per 3,5 km sino a raggiungere un muro in pietra che affianca uno stabile diroccato, al di là del quale si trova la chiesetta.
Visite guidate a cura del gruppo della Parrocchia di San Sebastiano Martire
Arbus, come altri paesi della costa, fu bersaglio di incursioni piratesche, e la popolazione invocava la Madonna per protezione. Il culto alla Madonna d’Itria risale al 1636, quando fu costruita una cappella nella Parrocchia di S. Sebastiano. Nel 1640 fu fondata la Confraternita di Nostra Signora d’Itria, e nel 1643 la statua fu custodita nella chiesa. La chiesetta campestre fu edificata nel 1666, anche se probabilmente esisteva già prima, come indicato nel registro dei defunti.

Chiesa della Beata Vergine Maria Regina
Via Rinascita 30
Visite guidate a cura del gruppo della Parrocchia Beata Vergine Maria Regina
La Parrocchia venne eretta il 5 marzo 1966. Il primo progetto della Chiesa venne approvato nel 1971 e affidato all’ing. Antonio Zurrida. La Chiesa venne inaugurata il 15 febbraio 1998 e consacrata il 7 settembre 2003. All’interno la titolare è l’antica plurisecolare statua della Madonna d’Itria, all’ingresso un imponente crocifisso in metallo realizzato da un artigiano locale, le vetrate colorate e la bellissima copertura in legno.

Sulle orme dei minatori
Escursione (Loc. Ingurtosu): dalla Chiesa di Santa Barbara al cantiere minerario di Pozzo Gal
Sabato e domenica alle ore 16.00
Max 25 partecipanti
Prenotazione obbligatoria entro il 15 maggio inviando una email all’indirizzo:
prenotazioni.monumentiaperti@comunearbus.it
A cura di Francesca Manola Cimino, Guida Ambientale Escursionistica
La passeggiata inizia dal suggestivo raduno presso la Chiesa di Santa Barbara, un luogo di pace e spiritualità. Da lì, ci dirigeremo verso il Borgo Fantasma, un tempo cuore pulsante della miniera di Ingurtosu-Gennamari. Cammineremo tra le rovine di un passato ricco di vita e lavoro, vi racconteremo le storie di chi ha vissuto e lavorato in questi luoghi, lasciando un’impronta indelebile nella memoria di questa terra. Il nostro viaggio ci porterà poi al cantiere minerario di Pozzo GAL,
un simbolo di un’epoca passata, testimone silenzioso delle attività estrattive che hanno modellato il paesaggio e la vita di questa comunità.
Un’escursione che unisce natura e storia, emozioni e ricordi, per scoprire un territorio che ha tanto da raccontare.

Il percorso è di circa 3 Km A/R;
Grado di difficoltà: E (escursionistico)
Equipaggiamento: Scarpe da trekking (obbligatorie), scorta idrica, cappello, giacca antivento.

Sito ufficiale di monumentiaperti

MONUMENTI APERTI
DOVE TUTTO È POSSIBILE
Ventinovesima edizione

XXVIII edizione di Monumenti Aperti – Spazi per i sogni

Con rinnovato entusiasmo, il 25 e 26 maggio il Comune di Arbus apre le porte del suo meraviglioso territorio per valorizzare, mostrare e diffondere la conoscenza dell’immenso patrimonio archeologico, storico, culturale e ambientale di cui siamo orgogliosi proprietari.
In occasione della XXVIII edizione di Monumenti Aperti, “Spazi per i sogni”, desideriamo offrire la straordinaria possibilità ai nostri concittadini e a tutti coloro che desiderano esplorare e visitare il nostro territorio, di accedere ai siti archeologici e ai monumenti presenti nel centro urbano, nelle frazioni e nelle località marine arburesi.
Un’opportunità unica di entrare in contatto con il patrimonio culturale e con le tradizioni della comunità arburese che raccontano storie di vita passata, eredità del nostro tempo, attraverso un viaggio indimenticabile lungo un sogno.

ARBUS

Il Comune di Arbus è uno dei più estesi della Sardegna, occupa infatti 269,34 Kmq nel settore sud-occidentale dell’isola. Il paesaggio è dominato dal Monte Arcuentu con i suoi 785 m., la cui sagoma spicca fra le creste vulcaniche dalle forme aspre e selvagge. Arbus è circondato dalle zone minerarie di Gennamari, Montevecchio e Ingurtosu. La Costa di Arbus, lunga 47 km, ha la sua peculiarità nelle ampie distese di sabbia formanti dune dalle dimensioni imponenti in cui è presente la tipica vegetazione mediterranea. Da Nord si incontrano dei villaggi costieri: Pistis, Borgata di Sant’Antonio di Santadi, Torre dei Corsari e di Porto Palma. Si prosegue poi con Funtanazza, Gutturu‘e Flumini, Portu Maga, il litorale di Piscinas (lungo circa 9 km e con un complesso dunale di circa 3 kmq e altezze fino a 50 m.), Scivu e Capo Pecora. Il territorio propone anche diversi siti archeologici di varia natura (tracce umane del Neolitico, Nuraghi, Tombe dei Giganti e tracce dei Cartaginesi e dei Romani)

Via Roma 15
La Casa Museo del Coltello Sardo è stata ideata e realizzata dal noto coltellinaio Paolo Pusceddu, che acquisisce l’arte di trattare i metalli da bambino sotto la guida del padre Mario, maestro fabbro ferraio. Dopo un’esperienza a Brescia, inizia a lavorare a vent’anni nell’officina paterna. Sono anni in cui Paolo affina l’arte di forgiare i metalli e di realizzare i coltelli.
Nasce così l’idea del marchio “L’Arburesa” con l’intento di far rivivere le lame a “foggia antica” tipiche della zona. Nel 1996 la vecchia casa paterna, restaurata con rispetto dell’originaria struttura settecentesca, diventa la “Casa Museo del Coltello Sardo” che ogni anno viene visitata da migliaia di turisti e tantissime scolaresche.

Via Mentana 29
A cura dell’Associazione Angeli nel Cuore
Domenica dalle 10.00 alle 12.30

La Chiesa parrocchiale è posta al centro del paese e le prime notizie sulla sua edificazione risalgono alla fine del XVI secolo (tuttavia il luogo di culto ha origini più antiche). Ha una struttura molto modesta e le sue attuali linee architettoniche non possono essere ricondotte a nessuno stile preciso poiché l’edificio fu costruito, ampliato e restaurato in periodi diversi. L’aspetto odierno della facciata si deve agli interventi di restauro di fine ‘800 che ne consentirono l’innalzamento e l’arricchimento tramite cornici e colonne sormontate da capitelli. All’interno il presbiterio è custodito da una balaustrata realizzata da Battista Spazzi intorno al 1770, l’altare maggiore risalente al 1845 è opera del Fiaschi, mentre la navata
centrale apre a varie cappelle, fra le quali spicca, per la sua originalità, quella dedicata alla Madonna di Lourdes.

Via Belvedere
A cura dell’Associazione Angeli nel Cuore
Sabato dalle 15.00 per allestimento Cocchio in onore della Madonna d’Itria
La Chiesa della Madonna Beata Vergine del Rosario, nota come Chiesa di Belvedere, è situata nel rione di Conca ‘e Mallu. Fu costruita negli anni ’60 del Novecento e grazie alla sua posizione domina la parte più alta del paese.
Per tanti anni la chiesa è rimasta chiusa fino alla recente ristrutturazione della cupoletta, delle torri campanare, dei pavimenti e dell’interno, grazie all’aiuto di don Gianni Biancu.

Località Madonna d’Itria
Domenica dalle 11.00 coi festeggiamenti in onore della Madonna D’Itria
Arbus come gli altri paesi della costa era meta di incursioni da parte dei pirati che vi sbarcavano per razziare e fare schiavi. È facile immaginare che le popolazioni invocassero la Madonna a protezione delle incursioni. La traccia più antica del culto alla Madonna risale al 1636, anno nel quale fu costruita nella Parrocchia di S. Sebastiano una cappella dedicata a Nostra Signora d’Itria. Intorno al 1640 fu fondata la Confraternita di Nostra Signora d’Itria.
Altro dato certo è che il 16 aprile 1643 la statua della Madonna d’Itria veniva custodita nella chiesa di S. Sebastiano. La chiesetta campestre venne sicuramente edificata nel 1666. In questa data risulta, dal registro dei defunti, il decesso di un eremitano della chiesa di N. S. d’Itria. Si può ragionevolmente supporre che esistesse ancora prima di questa data, poiché nel 1636 fu costruita la cappella nella parrocchia.

Come si raggiunge
Prima dell’uscita da Arbus in direzione Fluminimaggiore e Ingurtosu, svoltare a destra seguendo le indicazioni per il
sentiero “Sa Tella”; percorrere la strada in salita per 1,6 km e all’incrocio, svoltare a sinistra e proseguire ancora per 3,5 km
sino a raggiungere un muro in pietra che affianca uno stabile diroccato, al di là del quale si trova la chiesetta.

Piazza Immacolata
A cura di Gruppo Archeologico Cugui
Le prime notizie sulla sua presenza risalgono al 1736. Su due livelli, ha muratura in granito con all’interno degli archi acuti che delimitano gli ambienti mentre i soffitti sono in legno a vista, con travi di castagno. Sono presenti delle piccole aperture esterne dotate di inferriate. Sul frontone dell’ingresso si legge “VENITE, EMITE ABSQUE ARGENTO, MAGNUM PIETIS OPUS” in latino significante “VENITE, COMPRATE SENZA DENARO. GRANDE OPERA DI PIETÀ”, intendendo così che i contadini potevano avere in prestito del grano e che sempre col grano dovevano saldare il debito. I Monti Granatici, voluti dall’Amministrazione Piemontese, nacquero per continuare l’opera degli Spagnoli, gestita dai parroci. L’istituzione giungerà sino alla fine dell‘800 trasformandosi in Cassa Ademprivile, confluendo nel 1928 nell’Istituto
di Credito Agrario per la Sardegna, assorbito verso gli anni ’50 dal Banco di Sardegna.

Ingurtosu
A cura di Guida Ambientale Escursionistica
Il Palazzo della Direzione della Miniera di Ingurtosu, progettato e costruito dall’Ing. J.G. Bornemann, richiama l’architettura nord-europea, in particolare il castello di Wartburg dell’XI secolo in Germania. I lavori, durati diversi anni e soggetti a variazioni, furono completati dall’Ing. Viktor Bornemann, direttore della miniera dal 1884 al 1894. Al suo interno si trovavano gli uffici, i laboratori e l’abitazione del direttore, rimasti invariati durante l’intera attività della miniera.
È possibile solamente la visita esterna.

Loc. Ingurtosu
A cura di Ceas – Centro di Educazione Ambientale; Associazione Zampa Verde; Associazione Culturale Folkloristica
Sant’Antonio Arbus; Consulta Giovanile Arbus

Pozzo Gal prende il nome da un dirigente della Penarroya, gestore delle miniere tramite la Società Pertusola negli anni ‘20. Fu attivato per estrarre il filone Brassey, scoperto durante la presidenza di Lord Thomas Allnutt Brassey nelle miniere Gennamari e Ingurtosu. Questo filone, esteso per 8 km, è una continuazione del Montevecchio, rappresentando un
importante sito metallo-genico in Sardegna.
Il recupero di Pozzo Gal è il primo passo del Comune di Arbus nella valorizzazione dell’archeologia industriale.

Loc. Naracauli-Ingurtosu
A cura della Consulta Giovanile Arbus
La Laveria di Naracauli, nota anche come laveria Brassey dal nome del proprietario della Miniera, Lord Thomas Allnutt Brassey, iniziò l’attività nei primi anni del 1900. Era principalmente destinata al trattamento dei materiali blendosi, utilizzati per l’estrazione dello zinco e altri metalli. Nonostante la sua chiusura alla fine degli anni ‘60, la struttura, sebbene decaduta, conserva un fascino surreale immerso nella natura e nel silenzio circostante.
È possibile solamente la visita esterna.

Loc. Cugui, a 500 m. dalla SS 126 – km. 82.400
A cura di Gruppo Archeologico Cugui
Sul colle di circa 400 m si erge il nuraghe Cugui, affacciato a sud su uno strapiombo naturale circondato da boschi, offrendo una vista panoramica su Arbus. Ai piedi del colle c’è una sorgente di acqua perenne chiamata “sa Mitza ‘e Canau”. Il sito rivela tracce di insediamenti prenuragici con reperti delle culture di S. Ciriaco (3400-3200 a.C.), S. Michele di Ozieri
(3200-2850 a.C.) e Monte Claro (2400-2100 a.C.). Il nuraghe, classificato come protonuraghe, è costituito da due grandi torri, una torre centrale e un corridoio d’ingresso che porta al cortile interno, con menhir nelle vicinanze.

Loc. Is Mulinus
A cura di Gruppo Archeologico Cugui
Nell’Arburese si trovano numerosi mulini idraulici, attualmente 12, lungo il corso d’acqua chiamato “Is Mulinus”. Il Mulino Puddu, situato in questa località, è caratterizzato da una struttura rettangolare con muratura di grossi conci granitici provenienti da una struttura precedente. Conserva ancora le caratteristiche peculiari del suo antico utilizzo, come il foro per l’albero di trasmissione, i fori sulle pareti interne per le travi della tramoggia e del paranco, e la camera per la ruota orizzontale, con un lastricato pavimentale ben conservato. L’originale macina è conservata in un’antica casa del paese.

Loc. Santa Sofia
A cura di Gruppo Archeologico Cugui
Le terme di Santa Sofia, situate vicino al campo sportivo alla periferia sud-ovest di Arbus, sono ora visibili solo in tre frammenti, due dei quali sono inclusi in un muretto a secco, rappresentando pilastri angolari e un tratto di muratura
adiacente. La struttura è in gran parte distrutta, ma alcuni settori intorno alle parti rimanenti potrebbero conservare altri frammenti murari.
È possibile solamente la visita esterna.

Via Giardini 1
A cura dell’Associazione Culturale Etno Museum ETS
Il Museo dei Mestieri Antichi della Sardegna ospita oltre cinquanta reperti che rappresentano mestieri tradizionali, offrendo una panoramica sul patrimonio storico e tecnico dell’isola. Situato in un’antica dimora di famiglia contadina nel centro storico di Arbus, l’edificio è stato restaurato per le nuove funzioni, conservando gli aspetti originari più significativi. Il museo si sviluppa su più livelli attorno al cortile originale con pozzo, offrendo una vista panoramica su “Sa Rocca ’e su Casteddu”.

Loc. Torre dei Corsari
A cura dell’Associazione Comunione Torre dei Corsari
La Torre, costruita dagli spagnoli alla fine del XVI secolo per contrastare i pirati saraceni, era una “torre de armas” in grado di resistere al fuoco navale. Rimase attiva militarmente fino al 1867, con una guarnigione composta da un comandante,
un artigliere e soldati. Armata con due cannoni e quattro fucili, la sua struttura semplice rispecchia il modello di torre difensiva spagnola, con un vano centrale per il riscaldamento e una scala che conduce alla terrazza.

Loc. Porto Palma
A cura dell’Associazione Porto Palma
Porto Palma, conosciuta anche come Flumentorgiu o “Tunaria” in passato, era un importante approdo per imbarcazioni e luogo di pesca dalla tonnara fin dal 1600. Il borgo, abitato dai pescatori dedicati alla pesca e alla lavorazione del tonno, è stato finemente restaurato, creando un incantevole villaggio ai piedi del promontorio a breve distanza dal mare.

Loc. Montevecchio – ex Foresteria
A cura di Ceas – Centro di Educazione Ambientale; Associazione Zampa Verde
Sabato dalle 15.30 alle 20.00

Il Museo presenta una vasta collezione di minerali, molti dei quali provenienti direttamente dalla miniera di Montevecchio, mentre altri sono da miniere sarde, italiane o estere. La splendida collezione Dellacà include Diorami che ricostruiscono la vita mineraria in varie epoche, offrendo al visitatore un coinvolgente viaggio nel mondo minerario attraverso un percorso
didattico appositamente concepito. Il museo è situato nell’ex Foresteria di Montevecchio, costruita nel 1930 come alloggio per ingegneri e dirigenti della miniera, caratterizzata da ampi spazi e decorazioni tipiche delle residenze urbane ottocentesche.

Monumenti Aperti | Arbus, 25/26 Maggio 2024
Monumenti Aperti | Arbus, 25/26 Maggio 2024
Monumenti Aperti | Arbus, 25/26 Maggio 2024
Monumenti Aperti | Arbus, 25/26 Maggio 2024

Brochure Monumenti Aperti | Arbus – Guspini, 25/26 Maggio 2024

Monumenti aperti 2019
Il paese di Arbus si prepara per l’edizione 2019 di Monumenti Aperti.

Il tema di Monumenti Aperti 2019 è Radici al futuro, ovvero ciò che ci appartiene come storia e su cui poggia il domani delle comunità. Trae ispirazione dalle politiche europee tese a valorizzare l’intero patrimonio culturale tangibile, intangibile e digitale, accessibile e inclusivo. A partire da queste riflessioni, la campagna di comunicazione di questa edizione mette al centro della riflessione le giovani generazioni, considerati i protagonisti di un ampio percorso di confronto con il patrimonio del passato che porta alla consapevolezza di quello che si sta costruendo oggi anche in termini di lascito per il futuro. Il giovane assorto e accovacciato sul tronco mantiene un contatto con un albero che, imponente e per questo “monumento” di linfa vitale, trasmette ancora vita, conoscenza, solidità e sicurezza e stimola conoscenza, passaggio, appartenenza e futuro. L’albero forte e secolare mantiene unito il terreno grazie alle sue potenti radici e al tempo stesso assicura alla vita che si sviluppa intorno a lui stabilità, sostenendo con forza lo sguardo sul futuro delle nuove generazioni che accolgono il testimone e ne fanno capitale culturale di crescita.

Monumenti Aperti ad Arbus

Casa Museo del Coltello Sardo | Arbus, Via Roma 15
Nato da un’idea del coltellinaio Paolo Pusceddu (figlio di Mario, maestro fabbro ferraio) e realizzato in un antico fabbricato risalente al 1700, ospita pezzi della tradizione sarda (con il tipico coltello dei pastori “Arburesa”) risalenti fino al 1500, e pezzi unici dei più importanti coltellinai sardi. Importante attrattiva il coltello più pesante del mondo (kg. 295 per 4,85 metri), registrato nel Guiness dei Primati nel 1987. Annesso al Museo l’antico laboratorio del coltellinaio con gli attrezzi del passato.
Visita guidata a cura di: Studenti Scuola Primaria Istituto Comprensivo “P. Leo” Arbus

Pinacoteca Florisserra Vinci | Arbus, Vico V Repubblica 12
La Pinacoteca Florissera Vinci ospita, in un edificio dei primi del ‘900, le opere dell’artista locale Giuseppe Florisserra, ideatore della tecnica di pittura denominata «goccismo», il cui lavoro ha ricevuto svariati riconoscimenti, anche internazionali. Nel cortile d’ingresso sono visibili delle sculture. Al piano terra sono in esposizione 16 quadri mentre al primo piano si possono ammirare 45 quadri e 6 sculture, oltre che visitare lo studio di lavoro dell’artista.

Nuraghe Cugui | Arbus, Loc. Cugui, a 500 m. dall’uscita, direzione Fluminimaggiore – S.S. 126 – km. 82.400
A circa 500 metri dalla S.S. 126, al km. 82.400 e su di un colle di circa 400 m., si trova il nuraghe di Cugui che, appoggiandosi a sud su uno strapiombo naturale di notevole altezza e circondato da suggestive distese boschive, domina un paesaggio aereo a 360 gradi nel quale spicca il centro abitato di Arbus.
Alle falde del colle è presente una fonte di acqua sorgiva perenne denominata “sa Mitza ‘e Canau”. Nel sito furono trovate tracce insediative di età prenuragica con resti culturali pertinenti alle culture di San Ciriaco (3400-3200 a.C.), San Michele di Ozieri (3200-2850 a.C.) e Monte Claro (2400-2100 a.C.). Il nuraghe (classificato come protonuraghe) presenta uno sviluppo planimetrico di forma elittica ed è costituito da due grandi torri, da una centrale più contenuta e da un corridoio d’ingresso
che porta all’interno del cortile. Nelle vicinanze sono presenti dei menhir.
Visita guidata a cura di: Gruppo Archeol. Cugui Arbus, Studenti Liceo “Piga” Villacidro

Stele Lord Brassey | Ingurtosu
La stele dedicata a Lord Thomas Allnutt Brassey, morto a Londra nel 1919, è ubicata ai piedi della scalinata che conduce alla Chiesa di Santa Barbara. I lavoratori delle miniere di Gennamari e Ingurtosu si auto finanziarono e posero in opera la stele commemorativa. In stile neogotico e realizzata in breccia sarda, di forma prismatica, è poggiata su una base quadrangolare sulla quale si evidenziano agli angoli i leoni rappresentativi del Regno Unito.
Visita guidata a cura di: Studenti Scuola Secondaria Istituto Comprensivo “P. Leo” Arbus

Dopo Lavoro Impiegati | Ingurtosu – Piazza Cantina
La Società Mineraria era proprietaria dei magazzini, chiamati comunemente “Cantina”. In queste cantine il minatore trovava tutto quanto poteva occorrergli, dai viveri al vestiario, dagli stivali in gomma all’indispensabile lampada per lavorare nell’oscurità delle gallerie. Ancor oggi lo spiazzo antistante l’ex spaccio di Ingurtosu viene denominato col toponimo “piazza Cantina”. Qui sorsero poi vari edifici tra cui l’ufficio postale (prima Pozzo Ingurtosu), il panificio, lo spaccio, la macelleria, la caserma. Nella piazza si affaccia l’imponente Palazzo della Direzione. Nella ex Mensa/Circolo impiegati sorge il bassorilievo dedicato a Giovanni Valt, risalente al 1951.
Visita guidata a cura di: Studenti Scuola Secondaria Ist. Comprensivo “P.Leo” Arbus

Pozzo Gal | Ingurtosu
Pozzo Gal (dal cognome di un dirigente della Penarroya, che intorno agli anni ‘20 gestiva le miniere tramite la Società Pertusola) era finalizzato alla coltivazione in sotterraneo del filone Brassey, continuazione del filone Montevecchio coltivato nelle omonime miniere e che con la sua estensione di 8 Km rappresentò la più importante manifestazione metallo genica filoniana della Sardegna. Il sito consente, tramite tecniche multimediali, un’immersione nella storia della miniera e della sua gente.
Visita guidata a cura di: C.E.A.S. Ingurtosu, Studenti Scuola Secondaria Ist. Comp. “P.Leo” Arbus

Torre Nuova | Capo Frasca
La Torre nuova, è ubicata presso il promontorio di Capo Frasca, a sud del Golfo di Oristano, all’interno del Poligono militare dell’Aeronautica. L’area in cui ricade è situata all’interno del Sito di Interesse Comunitario Stagno di Corru S’Ittiri ed è sottoposta, ai vincoli paesaggistico e derivanti dal PPR per la presenza di beni storico culturali relativi ai periodi prenuragico, nuragico e romano. Non si hanno notizie esatte sull’anno della sua costruzione per cui il probabile periodo di edificazione della stessa sarebbe compreso tra il 1577 e il 1639. La struttura, costruita con pietre laviche e tufi basaltici legati con malta di calce e inserimento di zeppe litiche e fittili, presenta una pianta circolare, un tamburo alla base e 5 originari archi interni, realizzati in mattoni pieni, che sorreggevano la copertura del terrazzo. La costruzione in origine doveva avere probabilmente una volta a cupola ora non più visibile in quanto crollata.
Visita guidata a cura di: C.E.A.S. Ingurtosu, Ass. Arbus 2020

Scarica guida alla manifestazione locale: Monumenti Aperti Arbus – Guspini 2019

Monumenti Aperti è organizzato da Imago Mundi – Associazione Culturale Onlus
Pagina ufficiale dell’evento: www.monumentiaperti.com