Lunghezza: mt. 12.500
Tempo di percorrenza: 4h
Difficoltà: T
T = Turistico
percorso senza grandi dislivelli che si snoda su sentieri ben evidenti, comunque non oltre quattro ore di cammino
Dislivello complessivo: 352 mt in discesa, senza particolari dislivelli in salita
Il percorso parte dalla sterrata che da Montevecchio conduce all’area demaniale di Crocorigas. Dopo ca. 100 mt sulla destra si trova il pannello informativo e l’itinerario è segnalato con bandierine rosso bianco rosso, preparate con la tecnica del Club Alpino Italiano. Lasciata la sterrata si prosegue sullo stradello, oltre una pineta, sino a raggiungere una fascia antincendio che scende in direzione ovest. Giunti nella parte bassa il sentiero raggiunge in un chilometro circa l’area demaniale e in un continuo saliscendi segue il corso del Rio Ruggeri, mentre si cammina in un giovane bosco.
Oltre il cancello dell’Azienda Forestale si apre una vallata con radure e pascoli e si trovano diversi sentieri, ma si segue sempre il lato sinistro del torrente che da qui prende il nome di Rio Zappaioni. Presso Rocca Sa Mela il canale si restringe. Seguendo un vecchio sentiero che cammina assieme al torrente, con diversi guadi, si arriva a Casa Sparedda. Qui la confluenza con il Rio Roia Cani che arriva dai cantieri minerari trasforma il colore del torrente in bianco latte a causa dei residui delle lavorazioni minerarie a monte. Si prosegue in direzione ovest, attraversando più volte il torrente, la vallata si allarga e il torrente prende il nome di Rio Piscinas. Nella macchia sono numerosi gli esemplari di ginepro coccolone e ginepro fenici; negli ambienti dunali troviamo il giglio marino e il finocchio marino. Alla confluenza col Rio Irvi il letto del torrente è ampio e di colore rosso ruggine per la presenza a monte di cantieri minerari dismessi. Il sentiero si tiene poi a sinistra, sino a un rudere posto nei pressi della sterrata che collega la Costa Verde a Piscinas e alla SP per Ingurtosu. Raggiunta ala sterrata ci si porta a destra del Rio Piscinas, proseguendo verso la spiaggia. Il sentiero termina sui ruderi della vecchia diga che, ai tempi delle miniere, serviva per fermare temporaneamente gli scarichi, in periodo di mattanza, per non disturbare il passaggio dei tonni che si dirigevano verso le vicine tonnare.