Prima tappa

Arbus – Ingurtosu


Lunghezza: mt. 8.300
Tempo di percorrenza: 2h e 30′
Difficoltà: T
T = Turistico
percorso senza grandi dislivelli che si snoda su sentieri ben evidenti, comunque non oltre quattro ore di cammino
Dislivello complessivo: in salita 175 mt – in discesa 194 mt


Il percorso, segnato all’inizio da apposito pannello, parte a circa 800 mt da Arbus sulla SS 126 per Fluminimaggiore, ed è segnalato con bandierine rosso bianco rosso, preparate con la tecnica del Club Alpino Italiano.
Segue la carrareccia che conduce alla fonte di Canau, nei cui pressi si trova la deviazione a sinistra che porta alla sommità del colle, coi resti del Nuraghe di Cugui. La posizione strategica assicurava il controllo da e verso le attuali aree minerarie ed il mare.
L’itinerario prosegue lungo uno stradello delimitato da muretti a secco, attraversando una zona fertile con sughereti e pascoli. Sulla destra si trova “Sa Rocca ‘e su Casteddu”, formazione rocciosa di origine paleozoica. Procedendo in salita si giunge alla chiesetta campestre di “Nostra Signora d’Itria” dove da secoli ha luogo l’omonima sagra.
Si prosegue lungo la strada comunale Gedili – Madonna d’Itria, che si affaccia sul mare e sugli ex impianti minerari di Ingurtosu e di Montevecchio coi passi “Genna de su Bentu” e “Genna Sartanias”.
Arrivati alla “Rocca Abbruxiada” (500 mt s.l.m.) si abbandona la strada e scende verso Ingurtosu passando alla destra del laghetto di Pitzinurri, tra boschi e folta macchia.
Subito dopo il laghetto, un sentiero porta al “Calvario”, con le croci poste sulla sommità, punto di arrivo di un percorso in cui ogni anno per Pasqua si svolge la processione della Via Crucis, dove un tempo era sistemato un pregevole Cristo in legno ora conservato all’interno della chiesetta di S. Barbara, posta a valle.
Da qui il panorama spazia su Ingurtosu e la vallata fino al mare che dista pochi chilometri. Scendendo a ritroso lungo il percorso della Via Crucis, si raggiunge la chiesetta realizzata in granito squadrato e decorato con bassorilievi da scalpellini locali.
Ai piedi della scalinata esterna si trova il monumento a forma di guglia neogotica, che commemora uno dei proprietari della miniera, tale Lord Brassey. Il punto d’arrivo del sentiero è il paesino minerario di Ingurtosu dominato dalla mole del “Castello”, la palazzina dell’ex direzione. che presenta sul fianco destro un ballatoio ligneo in stile liberty, che caratterizza ancora di più l’edificio.
Il percorso può essere effettuato a piedi, a cavallo e in mountain bike.

Seconda tappa

Ingurtosu – Tinacci – Sciopadroxiu – Piscinas


Lunghezza: mt. 8.700
Tempo di percorrenza: 2h e 30′
Difficoltà: T
T = Turistico
percorso senza grandi dislivelli che si snoda su sentieri ben evidenti, comunque non oltre quattro ore di cammino
Dislivello complessivo: 240 mt in discesa, senza particolari dislivelli in salita


Il percorso, segnato all’inizio da apposito pannello, parte da Ingurtosu ed è segnalato con bandierine rosso bianco rosso, preparate con la tecnica del Club Alpino Italiano. Ad Ingurtosu si arriva oltre che con la prima tappa del sentiero 190, percorrendo la SS 126 da Arbus in direzione Fluminimaggiore. Al km 77 (circa 8 km da Arbus, in località Sa Perda Marcada) si trova l’incrocio con la SP 66 per Ingurtosu, situato a 5 km.
Si scende per un breve tratto lungo la strada per Piscinas, poi si entra nel cantiere di Pozzo Gal, in cui spicca lo splendido castello in pietra con annessa la sala argano, sede di un museo multimediale della miniera.
Proseguendo in discesa si giunge a Naracauli, dove si trova la maestosa Laveria Brassey; il paesaggio offre scenari caratteristici, con le montagne di detriti originate dall’accumulo di materiali sterili. Si prosegue lungo la vecchia carrareccia, seguendo il corso del rio Naracauli, attraverso una rigogliosa macchia mediterranea dove accanto a corbezzolo, lentischio, fillirea e cisto è possibile ammirare il caprifoglio (una pianta rampicante sempreverde dal profumatissimo fiore rosa).
In breve si giunge all’area pic-nic, in località Tinacci, che fu crocevia dei “convogli ferroviari” che trasportavano il minerale delle laverie di Bau e Naracauli, in cui di trova un piccolo bosco di ontano nero. Proseguendo si arriva in località Sciopadroxiu, da dove si intravedono le dune di Piscinas che in alcuni punti raggiungono i 90 mt di altezza. Da qui seguendo il percorso lungo le dune si giunge fino al mare.