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La Costa VerdeIl fascino selvaggio del mare di Arbus
Il mare dell' Arburese è chiamato Costa Verde, 47 Km di coste dal Capo della Frasca fino al Capo Pecora, nella parte Sud-Occidentale dell'isola. Un paesaggio selvaggio, talvolta privo di insediamenti turistici, dune dorate, scogliere che calano a picco sulle acque cristalline e la perenne macchia mediterranea a far da contorno a scenari unici e incomparabili. Partendo dalla Piana di Santadi che chiude l'area del Poligono Militare del Capo della Frasca, procedendo verso meridione si incontrano le spiagge di Pistis, Torre dei Corsari, Tunaria, Funtanazza, Gutturu 'e Flumini, Portu Maga, Piscinas e Scivu.
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Pistis Situata a sud dell'area del poligono militare di Capo Frasca, la località si raggiunge facilmente dalla frazione di Sant'Antonio di Santadi, dopo aver percorso un tratto di strada bianca. Pistis è un villaggio turistico con ancora pochi servizi, sorto negli anni ottanta per soddisfare la crescente domanda turistica, anche se composto per lo più di case appartenenti a locali. Adagiato sull'insenatura di S'Enna 'e s'Arca, si dilunga fino quasi a sormontare la spiaggia di Is Arenas 'e s'Acqua 'e s'Ollastu, lunga circa due chilometri. La spiaggia di sabbia finissima, comunemente nota con il nome di Sabbie d'Oro si protrae fino a raggiungere il villaggio di Torre dei Corsari, situato all'estremità opposta e meridionale del golfo. Le dune penetrano l'entroterra per lunghi tratti fino a farsi avvolgere rigogliosamente dalla macchia mediterranea, che in questo tratto si presenta particolarmente composita con l'immancabile cisto, il corbezzolo, l'erica e più distanti dal mare l'olivastro e il ginepro.
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Torre dei Corsari La località, situata a qualche chilometro dalla frazione di Sant'Antonio di Santadi, è così chiamata per via della presenza della Torre di Flumentorgiu che fu eretta dagli Spagnoli nel XVII secolo a difesa delle incursioni dei pirati saraceni. Il promontorio su cui si erge la torre interrompe e chiude a sud la lunga spiaggia delle Sabbie d'Oro.
Torre dei Corsari è un grosso villaggio turistico sorto alla fine degli anni settanta per soddisfare in primo luogo la crescente domanda di turismo di molti indigeni; la località è anche dotata di piccole strutture ricettive. Qui le imponenti dune di spingono verso l'entroterra fino a raggiungere le prime abitazioni del villaggio; le acque cristalline del mare, in lontananza di un azzurro intenso, con l'abbassarsi dei fondali in prossimità della riva assumo una colorazione verdastra. |
Tunaria - Porto Palma Il piccolo villaggio di pescatori di Tunaria dista solo pochi chilometri da Torre dei Corsari. Anni fa era qui presente una tonnara; la società a cui era stata venduta negli anni '70 si chiamava Porto Palma, motivo per il quale la località è conosciuta anche con questo nome. L'emblema della tonnara era un leone in posizione eretta con una croce fra le zampe anteriori e doveva rappresentare con molta probabilità il simbolo della famiglia che aveva in proprietà la tonnara.
La località cinge un piccolo golfo, approdo sicuro per i pescatori. La piccola spiaggia di sabbia mista a pietrisco h raggiungibile da sentieri posti a intervalli irregolari nel villaggio. Il mare è di un azzurro intenso e i fondali si mantengono inizialmente bassi facendo assumere alle acque piacevoli gradazioni di colore man mano che ci si allontana dalla spiaggia. |
Funtanazza La località è conosciuta per la presenza della colonia marina "Casa al mare Francesco Sartori", oggi in stato di abbandono, dopo complesse vicissitudini che sembravano propense al suo definitivo recupero in chiave turistica.
La Montevecchio, Società Italiana del Piombo e dello Zinco, fece costruire questo imponente complesso turistico destinato ai figli dei minatori, a soli 18 chilometri dalla frazione mineraria di Montevecchio. Inaugurato il 13 Maggio 1956 alla presenza del Presidente della Regione Sardegna On. Prof. Giuseppe Brotzu, fu uno degli ultimi interventi in campo sociale della Società. La spiaggia di sabbia leggermente grossolana, è circondata da piccoli ammassi rocciosi; i fondali sono inizialmente abbastanza bassi. La macchia mediterranea circoscrive questo importante sito dove la tartaruga marina risale i fondali per deporre le uova. |
Gutturu 'e Flumini
Poco più a sud di Funtanazza sorge il piccolo villaggio di Gutturu 'e Flumini, altrimenti conosciuto con l'appellativo di Marina di Arbus. La località sorta negli anni settanta è raggiungibile dalla frazione mineraria di Montevecchio percorrendo il tratto di strada sottostante il grosso torrione di Monte Arcuentu (m 785). Lungo il litorale si succedono piccole calette di sabbia assai grossolana intervallate da ammassi rocciosi. Nella parte nord uno scivolo di cemento armato consente l'accesso in acqua a piccole imbarcazioni. Ancora più a nord la parete calcarea di Punta Calada Bianca risale all'era terziaria. Nella parte retrostante il villaggio parallelamente all' ultimo tratto di strada da percorrere si trova un camping inspiegabilmente chiuso in questi ultimi anni. |
Portu Maga
Percorrendo qualche chilometro da Gutturu 'e Flumini si raggiunge la splendida insenatura di Portu Maga è superata la quale si accede alle famose dune dorate di Piscinas.
La spiaggia si compone di una sabbia piuttosto grossolana dall' inconfondibile colore giallo scuro; il mare presenta fondali talvolta rocciosi, le acque sono limpide e cristalline. Tutto intorno domina la macchia mediterranea e sullo sfondo un villaggio turistico sorto intorno negli novanta. Nella località insistono anche altre strutture ricettive e servizi per il turismo. Non è raro percorrendo la strada che conduce a Piscinas imbattersi nella presenza di cervi, assoluti dominatori di questo tratto della Costa Verde. |
Piscinas Da Portu Maga superando un tratto di strada bianca fra dune e corsi d' acqua rossastra si accede al paradiso di Piscinas. Il sito è raggiungibile anche seguendo la strada che da Arbus conduce prima a Ingurtosu e prosegue poi fino al mare passando per miniere dismesse e villaggi minerari abbandonati. L' ultimo tratto di strada bianca a partire dalla laveria di Naracauli attraversa la macchia mediterranea e le gigantesche dune fino a raggiungere i vecchi magazzini della miniera ora adibiti ad albergo.
Il fascino di questa parte di Costa Verde è incomparabile. Piscinas evoca la pace e il silenzio del deserto. Le sue imponenti dune dorate, le più alte d' Europa, raggiungono anche i 90 m di altezza e penetrano l'entroterra, modellate e spinte dal vento di Maestrale. |
Scivu Proseguendo lungo il litorale di Piscinas superando di volta in volta gli scogli che inframmezzano le varie calette si raggiunge la selvaggia località di Scivu che altro non è dunque che il naturale prolungamento di Piscinas. Lo scenario è simile anche se le dune non si spingono verso l'entroterra e la natura appare ancora più selvaggia. Le pareti di arenaria che cingono la spiaggia di finissima sabbia dorata assumono al calar del sole una colorazione rossastra.
Il sito è raggiungibile sia da Arbus che da Fluminimaggiore lasciando la strada statale 126 e seguendo le indicazioni per la Colonia Penale di Is Arenas - Bau. A un certo punto si svolta a sinistra e si percorre l' ultimo tratto di strada che degrada verso il mare. Dei sentieri conducono alla spiaggia interrotta a sud dal promontorio di Capo Pecora. |
Capo Pecora La suggestiva località è conosciuta dagli anziani del paese con il nominativo di Perdas 'e Albas. Il Capo della Pecora si distingue infatti per la presenza di grossi massi dai colori biancheggianti e di forma ovale, adagiati su calette intervallate da scogliere che calano a picco sul mare.
La località è raggiungibile da Arbus lasciando la strada statale 126 qualche chilometro dopo il bivio per la Colonia Penale di Is Arenas e Scivu e prima di arrivare a Fluminimaggiore, seguendo le indicazioni per Buggerru e Portisceddu. Al bivio successivo, si svolta a destra e si percorre un breve tratto di strada costiera che regala un bel ponarama della lunga spiaggia di Portisceddu prima di degradare nuovamente verso il mare di Capo Pecora. |
Le cinque vele di Legambiente Le Cinque Vele sono il massimo riconoscimento della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano assegnato ai comuni costieri d'Italia che possono godere di mari limpidi e cristallini e strutture efficienti in grado di preservare gli ambienti marini e il paesaggio naturale.Il comune di Arbus è riuscito ad ottenere il prestigioso riconoscimento negli anni dal 2002 al 2006. |
