Monti metalliferi e sabbie dorate

Il fascino di una terra antica

Il fascino di un territorio risiede anche nella sua età; ci sono aree in Sardegna che sono tra le più antiche al mondo. L’Arburese è una di queste. I suoi paesaggi ondulati riservano un sottosuolo colmo di minerali e di acque, grotte e segni della fatica di migliaia di minatori. La superficie offre monti metalliferi e dolci colline che degradano sul mare, sabbie dorate, profumo di macchia mediterranea, alberi piegati dal maestrale, piccoli e bassi vigneti, casolari di campagna.

Scenari di archeologia mineraria di valore inestimabile

L’area dell’Arburese è una terra in cui sono presenti tracce di un’attività mineraria durata secoli: pozzi, laverie, gallerie, dighe, ponti, materiali di scarto, vecchi vagoncini per il trasporto dei minerali, villaggi operai. Il duro lavoro e la sapienza dell’uomo hanno costruito di fianco ad una natura maestosa uno scenario di archeologia industriale di forme particolarissime e di valore culturale e storico inestimabile.
La Regione Sardegna ha inteso tutelare questo affascinante patrimonio istituendo il Parco Geominerario della Sardegna, con lo scopo di valorizzare un territorio di straordinaria importanza geomineraria e ambientale. Nel Luglio 1997, a Parigi, l’Unesco dichiarò il Parco, primo della rete mondiale dei Geositi Geoparchi. Le aree che lo compongono coprono una superficie di 38.000 ettari; l’area più estesa è quella del Sulcis-Iglesiente Arburese che copre circa il 65% dell’intero Parco per via del filone metallifero che collegava Montevecchio a Ingurtosu.

Visita alle miniere dell’Arburese