Lunghezza: mt. 2.800
Tempo di percorrenza: 1h
Difficoltà: T
T = Turistico
percorso senza grandi dislivelli che si snoda su sentieri ben evidenti, comunque non oltre quattro ore di cammino
Dislivello complessivo: 60 mt


Il sentiero ha inizio lungo la S.P. 66 in località S’Arcu sa Tella, a circa 2,6 km dall’abitato di Montevecchio, in direzione Ingurtosu. Esso risulta percorribile a piedi, in mountain bike e a cavallo, ma è impercorribile in macchina in quanto l’imbocco è chiuso da una sbarra.
Inizialmente il percorso fiancheggia le discariche di inerti della miniera di Montevecchio, dopo 340 mt circa si trova una stradina che conduce al Bacino Zerbini e alla Diga Donegani, che sono ammirabili dal sentiero principale. L’accesso alle traverse è comunque impedito per la presenza di una recinzione.
Il percorso naturalistico prosegue lungo il lato nord della diga fino allo sbocco in essa del Rio Tuvu Mannu, da dove un tratto in leggera salita di poche centinaia di metri, contornato da una fitta e tipica vegetazione a macchia alta costituita da corbezzolo, lentisco, ginestra, cisto e lavanda, porta ad un incrocio di tre sentieri [Mitza Pepi Luisu, si veda il sentiero S’Arcu sa Tella].
Prendendo quello a sinistra, che si snoda ancora all’interno dell’areale del cervo sardo e del cinghiale, si giunge in breve a Cuccuru Gureu quindi a un bivio, da dove si procede diritti, ignorando il viottolo a destra che porta in quota.
Si è ora sul tratto più panoramico di tutto il sentiero; praticamente in piano o in lieve pendenza, completamente immerso in una fitta lecceta, dall’alto è possibile ammirare i caseggiati abbandonati della miniera a ponente di Montevecchio, la Laveria Sanna e l’Albergo Sartori.
Dopo un ultimo tratto che finacheggia scavi e discariche di sterili, il percorso prosegue costeggiando dall’alto il CEA di Legambiente e la cabina elettrica giungendo attraverso una zona ombreggiata a pini, all’abitato di Montevecchio.